Il latte è stato il nostro primo alimento, ci ha nutrito e ha
rafforzato
il legame con nostra madre. Con lo svezzamento il latte materno (sempre
preferibile, se possibile, al latte artificiale) è stato sostituito dal latte vaccino,
che è anch’esso un alimento completo che contiene carboidrati, proteine, grassi, vitamine e minerali. L’uomo
è uno dei pochi mammiferi che continua a
bere latte dopo lo svezzamento. Ma ora che non siamo più bambini nei primi
mesi di vita, il latte è
davvero indispensabile per formare ossa forti? È fondamentale
bere latte tutti i giorni per scongiurare
i rischi dell’osteoporosi?
Se vivessimo in un periodo di carestia il consiglio di
bere latte tutti i giorni sarebbe sensato, ma in una società opulenta come la
nostra ha ancora senso? Nel mondo
scientifico c’è molta discussione sul consumo di latte e
latticini: il latte sembra proteggere dai tumori all’intestino ma il rischio
pare aumentare consumando formaggi (ricchi di grassi saturi). Il latte ci
fornisce una buona fonte di calcio
ma contiene proteine animali molto
ricche di amminoacidi solforati i quali abbassano il pH del
sangue: più è acido il sangue, più calcio viene sottratto alle ossa per
“tamponare” il pH. Non a caso, nei paesi dove il consumo di latte non è
un’abitudine, l’incidenza di osteoporosi e fratture ossee è minore rispetto a
paesi in cui il consumo è abbondante. Il calcio
si trova nella verdura a foglia verde, nella frutta secca, nel
pesce mangiato con le lische e persino nell’acqua. Se poi seguiamo una dieta
povera di proteine animali e zuccheri (che abbassano notevolmente il pH del
sangue), il calcio si fisserà meglio nelle nostre ossa.
Non dimentichiamoci poi che alcune proteine contenute
nel latte stimolano la produzione di IGF-1 (una
molecola che promuove la crescita cellulare). Elevati livelli di questo fattore
di crescita sono correlati a un rischio maggiore di sviluppare alcuni tipi di
cancro ormono-dipendenti (come ad esempio al seno, all’ovaio, alla prostata).
Visti i pro e i contro,
concediamoci pure un
bicchiere di latte ogni tanto, ma senza farlo diventare un
vizio quotidiano. Siamo così abituati al latte vaccino da
allevamento, bianco candido e abbastanza insapore perché ottenuto da vacche
alimentate con il mais dei silos, che rifiutiamo quello dei pascoli, color
giallognolo e dal gusto più deciso perché contiene beta-carotene e polifenoli. Se abbiamo voglia di un
bicchiere di latte, che sia almeno latte vero!
Anche in questo caso cari lettori del mio Blog non mi
resta che ripetere la mia citazione preferita: “Tutto a giusti dosi”… quindi
bevete il latte ma senza esagerare.
Per ulteriori informazioni contatta Enzo a : enzo.ago@libero.it
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